Aereo con 30 passeggeri in fiamme al Marconi, ma è solo un’ esercitazione
Centocinquanta persone coinvolte nella simulazione ‘a tutto campo’ andata in scena nelle scorse notti a Bologna per testare il coordinamento dei vari soggetti coinvolti nelle operazioni di soccorso. All’una e trenta di notte, un aeromobile da poco decollato per Marsa Alam con a bordo 30 persone tra passeggeri e membri dell’ equipaggio dichiara lo stato di emergenza per un grave malfunzionamento del sistema idraulico e chiede di poter rientrare a Bologna. Al momento dell’ atterraggio, però, il pilota perde il controllo del velivolo che, ruotando su se stesso, esce di pista e si spezza in due parti. Parte la simulazione dei soccorsi per testare tutte le componenti coinvolte. Simulazione avvenuta nella notte tra il 17 e 18 di questo mese all’ Aeroporto Marconi, l’ ottava a ‘tutto campo’ per l’ Aeroporto di via Triumvirato. Insomma, un incidente simulato, che ripete quanto accaduto realmente ad un volo cargo in Costarica nell’ aprile di quest’ anno, per testare i sistemi di sicurezza e la capacità di coordinamento dei diversi soggetti coinvolti nelle operazioni di soccorso. La simulazione ha coinvolto circa 150 persone tra Volontari e dipendenti della Croce Rossa di Bologna, AdB, Enac, Enav, Vigili del Fuoco, 118, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Dogana, Reparto Volo dei Vigili del fuoco, Protezione civile e Prefettura di Bologna. La Torre di Controllo del Marconi ha dapprima allertato il servizio antincendio aeroportuale richiedendo uno schieramento in attesa dell’ atterraggio dell’ aereo in difficoltà con l’ attivazione del Piano di emergenza aeronautica e subito dopo l’ atterraggio ha dichiarato lo stato di incidente. Chiuso lo scalo al traffico aereo, sono intervenuti cinque mezzi di soccorso dei Vigili del fuoco aeroportuali , con altri due automezzi di soccorso e un autoveicolo adibito ad unità di comando locale, i mezzi del 118, con 12 ambulanze e due auto mediche. In meno di tre minuti le squadre dei pompieri del distaccamento aeroportuale hanno simulato l’ arrivo sul troncone di fusoliera vicino e lo spegnimento delle fiamme . In collaborazione con il 118 è stato fatto il triage dei passeggeri, intervenendo quando necessario con le manovre di rianimazione cardiopolmonare e di immobilizzazione dei traumatizzati. Vicino all’ area dell’ incidente sono state allestite quattro tende di supporto, per riparare i passeggeri estratti dall’ aereo e gli operatori in fase di triage. Un drone della Protezione civile e due droni dei Vigili del fuoco si sono alzati in volo, per consentire alla centrale operativa di vedere dall’ alto la scena dell’ incidente e seguire le fasi del primo soccorso. Sono state attivate da AdB l e procedure di post-soccorso che prevedono l’ apertura, ad opera dei volontari formati per l’ emergenza, delle sale dedicate all’ assistenza ai passeggeri superstiti e ai loro parenti e amici e l’ attivazione da remoto attraverso la piattaforma online del Centro operativo per l’ emergenza cui partecipano tutti i rappresentanti degli enti coinvolti. Hanno preso parte alla simulazione anche i truccatori e i simulatori della Croce Rossa Comitato di Bologna che hanno reso più realistica l’esercitazione permettendo ai soccorritori di affrontare le problematiche legate al trattamento di traumatizzati con ferite fisiche e con reazioni emotive tipiche di questa tipologia di incidenti. Sono inoltre intervenuti in qualità di osservatori qualificati diversi studenti del Politecnico di Milano, alcuni membri della Fondazione 8 Ottobre 2001 (incidente di Linate) e della associazione Mayday Italia. (testo tratto da @direpuntoit)